23.07.2016 15:09
Sebbene le norme per le pratiche di abbattimento varino leggermente da comune a comune, generalmente l'albero da abbattere deve essere sottoposto all'analisi visuale di un tecnico abilitato dottore agronomo regolarmente iscritto all'albo professionale. Geometri e architetti non sono professioni equivalenti. Prima di procedere al conferimento di un incarico verificare che il professionista contattato sia effettivamente iscritto all'Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali del territorio di riferimento. La verifica può essere condotta agevolmente sul sito www.conaf.it.
Tra le irregolarità più comuni nella compilazione delle pratiche di abbattimento c'è la coerenza tra quanto stabilito dall'assemblea condominiale e quanto scritto nella pratica consegnata all'ufficio del Comune. Soprattutto per quanto riguarda il numero di alberi per il quale si richiede l'abbattimento ci possono essere fraintendimenti ed errori di trascrizione. In alcuni comuni si richiede di allegare il verbale dell'assemblea condominiale che ha approvato
gli abbattimenti. Altri comuni non la richiedono. Tuttavia, quando il Comune approva un certo numero di abbattimenti che non coincidono con quanto stabilito dall'assembela condominiale al momento del taglio si possono verificare spiacevoli incovenienti. Importante, quindi verificare per tempo che
le scelte compiute dall'assemblea condominiale con il supporto del tecnico siano realmente condivise con l'amministrazione dello stabile (che resta la responsabile formale degli interventi). Un terzo aspetto determinante è la motivazione che si porta per giustificare l'abbattimento. Se i rischi per l'incolumità di persone e cose che caratterizzano alberi affetti da carie è certamente una priorità, anche l'esaurimento delle funzioni proprie del verde (servizi ecosistemici) è un'argomentazione più che valida per motivare un abbattimento. Gli alberi non sono più capaci di assolvere alle proprie funzioni (raffrescamento, assorbimento inquinanti, miglioramento estetico) anche quando non sono pericolosi ma mostrano una chioma molto poco vigorosa a causa della conclusione del ciclo biologico o per colpa di una gestione scorretta. Ai fini di preservare il paesaggio urbano è opportuno procedere alla sostituzione anche di questi alberi.
L'importante è esplicitarlo nella relazione agronomica allegata alla pratica di abbattimento.
Infine, è sempre buona prassi fornire un progetto di massima provvisto di planimetria con localizzazione degli alberi o degli arbusti rispetto alle piante abbattute. Non è necessario che le piante sostitutive siano messe a dimora nello stesso posto in cui cresceva l'albero abbattuto: nell'ambito della stessa proprietà si possono individuare le posizioni più adatte allo sviluppo della vegetazione urbana rispetto a stati precedenti.